Caricamento Eventi

“Sono io la morte e porto corona” | rassegna di stand up history sul tema dell’ineluttabile | Febbraio – Maggio 2024 Cagliari

“Sono io la morte e porto corona” – rassegna di stand up history sul tema dell’ineluttabile | Febbraio-Maggio 2024 Cagliari

Una rassegna speciale in uno dei luoghi più suggestivi della città. A partire da domenica 25 Febbraio sino a venerdì 3 Maggio Trip Sardinia e Associazione Terra Atra vi aspettano nella cripta del Santo Sepolcro, dentro l’omonima chiesa della Marina, per la rassegna “Sono io la morte e porto corona”. Quattro appuntamenti declinati in spettacoli che mescolano divulgazione, teatro, filosofia, musica e letteratura.
DESCRIZIONE
Sono io la morte e porto corona“…con questa frase inizia la canzone “Ballo in fa diesis minore”, composta nel 1977 da Angelo Branduardi e ispirata a un dei celebri versi cinquecenteschi sul tema della Danza Macabra.
Nessun titolo poteva essere più adatto per la rassegna che Trip Sardinia e l’associazione Terra Atra intendono realizzare tra Febbraio e Maggio del 2024 nella Cripta del Santo Sepolcro.
Quattro appuntamenti divulgativi 25 Febbraio, 22 Marzo, 12 Aprile e 3 Maggio – legati dal fil rouge della morte, intesa come fatto culturale, religioso, simbolico e filosofico.
La rassegna vedrà la voce narrante della divulgatrice Claudia Caredda alternarsi alle musiche selezionate da Giacomo Pisano e alle letture di Barbara Pilia.
Aprirà la rassegna l’appuntamento “Corpi di pietra“, basata sulla storia dei pietrificatori ottocenteschi e nella quale sarà ospite l’anatomopatologa Paola Bianco.
A sovrastare musica, parole e suggestioni la morte coronata della cripta, alla quale il titolo della rassegna è ispirato.
La rassegna è realizzata grazie alla collaborazione dell’associazione MUTSEU ed è ideata da Claudia Caredda, Giacomo Pisano e Barbara Pilia
BIGLIETTI

Costo per singolo spettacolo: euro 18,00 / Sconto studenti universitari: euro 15,00

Carnet 4 spettacoli: euro 50,00
Carnet 3 spettacoli: euro 45,00
Carnet 2 spettacoli: euro 30,00

– Info, prenotazioni e acquisto: (mail) info@tripsardinia.com – (whatsapp) 3920508181 – 393441781

Info, prenotazioni e acquisto: (mail) info@tripsardinia.com – (whatsapp) 3920508181 – 393441781
– Apertura botteghino: 30 minuti prima dell’inizio di ogni spettacolo, presso la chiesa del Santo Sepolcro (considerato il contingentamento degli spazi della cripta, consigliamo comunque la prenotazione).

GLI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA:

 

DOMENICA 25 FEBBRAIO H 19.30 – “CORPI DI PIETRA”, la sfida dei pietrificatori ottocenteschi | Cripta del Santo Sepolcro, Piazza S. Sepolcro (Cagliari)

 

DESCRIZIONE
Il dialogo dell’uomo con il corpo senza vita è forse uno dei momenti più difficili dell’esistenza umana, poiché quel corpo pone l’uomo di fronte al termine fisico di se stesso.
Sul corpo e sul suo valore, millenni di ignoranza e superstizione hanno ricamato tabù costruendovi sopra una generalizzata paura: paura di guardarlo, di toccarlo, di modificarlo.
Domenica 25 Febbraio faremo un viaggio nel rapporto tra l’uomo e il corpo nella stand up history “Corpi di pietra”,
Un viaggio in musica e parole attraverso il curioso fenomeno che, nel corso dell’ Ottocento, portó alcuni studiosi a sperimentare metodi di pietrificazione volti a superare l’ostacolo della decomposizione. Dal cagliaritano Efisio Marini, rifiutato dalla sua città e divenuto poi famoso nei salotti dell’aristocrazia napoletana, passando per l’imbalsamatore Alfredo Salafia, noto per la sua “Bella Addormentata” custodita nella cripta dei Cappuccini di Palermo, sino ad arrivare al mummificatore Paolo Gorini a cui si attribuisce, oltre agli esperimenti anatomici, l’invenzione del forno crematorio. Tutte pratiche che hanno trovato resistenza negli ambienti cattolici dell’epoca, restii a queste forme di manipolazione viste come una sfida alla morte, alla sacralità del corpo e dunque a Dio.
La serata vedrà la partecipazione straordinaria dell’anatomopatologa Paola Bianco
Contenuti a cura di: Claudia Caredda e Barbara Pilia
Narrazione: Claudia Caredda
Selezioni musicali: Giacomo Pisano
Letture: Paola Bianco

VENERDI 22 MARZO H 19.30 – “DEI SEPOLCRI”, la casa della morte | Cripta del Santo Sepolcro, Piazza San Sepolcro (Cagliari)

DESCRIZIONE

“Il maestro non sono io, è il cimitero, che sa tutto. Ho la morte talmente vicina che vedo la vita da ogni parte.”

Alejandro Jodorowsky

Se la morte è sempre la stessa, il pensiero umano attorno ad essa si evolve nel tempo e nello spazio, portando a diverse forme di ritualità, immaginario e sepoltura.
Intercalata dalle musiche evocative scelte da Giacomo Pisano e dalle letture di Barbara Pilia, Claudia Caredda ripercorrerà il rapporto tra uomo, morte e sepolture, ricostruendo gli aspetti culturali, artistici e sociali di un’evoluzione che ha cambiato radicalmente il rapporto tra la città e la morte.

Durante la serata verranno trasmesse immagini tratte dal progetto “Ripartiamo dalla Sardegna”, dedicato al cimitero di Bonaria.  e a cura di Lacanas Tv, con immagini di Marco Gallus.

Narrazione: Claudia Caredda
Selezioni musicali: Giacomo Pisano
Letture: Barbara Pilia

 


VENERDI 12 APRILE  – “AVRA’ I TUOI OCCHI”, L’arte e la morte + Mostra temporanea “Il senso della fine” di Andrea Lecca | Cripta del Santo Sepolcro, Piazza S. Sepolcro (Cagliari)

VENERDI 12 APRILE h 19:30 – “AVRA’ I TUOI OCCHI”, L’arte e la morte | stand up history

“Per tutti la morte ha uno sguardo. / Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.”

Cesare Pavese

Come rappresentare qualcosa che è l’assenza di tutto? La morte si è imposta agli artisti di ogni secolo come soggetto emblematico. Alcuni l’hanno trattata come una metafora, altri come la cruda rappresentazione dello sfacelo fisico, altri ancora l’hanno racchiusa in elaborate allegorie. Nei momenti di crisi sociale la morte si è fatta più vicina, è diventata un espediente creativo per incanalare angosce e premonizioni storiche. Nei periodi di stabilità invece, mentre la società rimuoveva il pensiero della morte seppellendola fuori dal suo recinto, gli artisti tornavano a tirarla fuori, come cani in cerca di prede sepolte. Se l’arte è verità, la morte non può mancare all’arte.

Venerdì 12 Aprile, nella suggestiva cornice della cripta del Santo Sepolcro, le parole di Claudia Caredda, le letture di Barbara Pilia e le selezioni musicali di Giacomo Pisano vi porteranno in un viaggio alla scoperta del rapporto tra arte e morte.

Narrazione: Claudia Caredda
Selezioni musicali: Giacomo Pisano
Letture: Barbara Pilia

Alle 17.30 – Anticiperà lo spettacolo la mostra temporaneaIl senso della fine“, opere di Andrea Lecca – a cura di Giacomo Pisano

Andrea Lecca, il senso della fine

L’Occidente da un lato è fortemente attratto dal tema della morte, manifesta infatti un forte appetito per tutto ciò che è crime e macabro,al punto da far coniare al saggista Fabio Giovannini il termine “necrocultura”, dall’altro però ha tolto alla morte la sua stessa essenza.

In pochi si soffermano a riflettere, piangere, vegliare e ricordare se non per il tempo necessario a una frettolosa sepoltura, a un fugace saluto o ad una stretta di mano formale. Allontanare il dolore, rientrare subito nel vortice frenetico delle attività, mai mostrare debolezza, sembrano essere i dictat su cui si muove la nostra società.

La morte è stata svuotata del suo significato, e con lei, anche la vita, il cui senso è strettamente legato all’esperienza della morte, dal momento che sono filosoficamente sorelle inseparabili e biologicamente una è la semplice negazione dell’altra.Andrea Lecca guarda a questa iconografia così classica con uno sguardo inedito. Nel concept dedicato alla signora armata di falce, e di cui qui vi mostriamo una piccola selezione realizzata con pennarelli e acrilico su carta, ha fornito un punto di vista innovativo ed emozionante.

A colpire particolarmente di questo artista cagliaritano, classe 1981, sono diverse caratteristiche, prima delle quali la capacità di mantenere un tratto in apparenza semplice e ingenuo tipico del panorama artistico del Sud America.

Il secondo punto di forza delle sue opere è che sono anche vicine alla sensibilità dei maggiori esponenti dell’espressionismo, basti citare Oskar Kokoschka e Marc Chagall che del loro percorso avevano fatto terreno di indagine per il pensiero più che per l’estetica socialmente accettata. Proprio come loro Lecca non teme di osare con il colore e ci offre delle versioni della realtà filtrate dalla visione: vivide declinazioni dei mondi del possibile e forse dell’impossibile, lucide, nette, inesorabili.

Il terzo aspetto che rende questi lavori interessanti è l’utilizzo molto creativo della prospettiva, mai scontata e sempre piuttosto inusuale. Anche laddove l’artista propone un’altra iconografia celebre, la danza macabra, lo fa in un’ottica “disturbata” da linee curve che sembrano appartenere più al sogno che al quotidiano e che ci guidano in una commistione di tratti vicini all’illustrazione e anche al fumetto.

Nei dettagli di queste inquadrature così coraggiose le figure umane trovano il palcoscenico per inscenare il loro dramma, personale e collettivo, che è poi il senso ultimo del comune denominatore che è la morte.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Giacomo Pisano

 


VENERDI 3 MAGGIO H 19.30 – “IL SANGUE E’ VITA”, alla ricerca del sangue perduto della città

Un viaggio in musica e parole ispirato al mito del sangue foriero di vita eterna e alla figura del vampiro, intesa come metafora di un tempo fiaccato da dipendenze, indifferenza, mancanza di empatia.

DESCRIZIONE

Il sangue è il “fil rouge” di questo quarto e ultimo appuntamento della rassegna “Sono io la morte e porto corona” 
L’inquietudine tradotta nelle musiche di Giacomo Pisano, intervallate dalle letture di Barbara Pilia e dalla narrazione di Claudia Caredda, condurranno l’ascoltatore
alla riscoperta della storia di Cagliari attraverso il tema del sangue tra dipinti, tradizioni, superstizioni e monumenti.
Un racconto sentimentale alla ricerca del sangue della città che ribolle sotto la coltre dei secoli, della noncuranza e del disamore. Un percorso a tappe che abbraccia la scoperta, l’orrore e il pericolo in cerca della salvezza o catarsi finale.
Narrazione: Claudia Caredda
Selezioni musicali: Giacomo Pisano
Letture: Barbara Pilia

*Cos’è una STAND UP HISTORY: sulla falsa riga delle stand up comedy, spettacoli comici informali in cui l’attore si esibisce in piedi, la stand up history, format di Trip Sardinia   al 2020, è una lezione di divulgazione storica in piedi, basata su metodi di comunicazione efficace, da svolgere nei contesti più svariati: bar, locali, luoghi di cultura, piazze, case private. Le stand up history della rassegna “Sono io la morte e porto corona”, uniscono all’aspetto divulgativo quello teatrale, con la presenza di musiche e reading letterari.